Seconda Serie: I luoghi frequentati dal Vanini

Fig. 17. Taurisano: Palazzo di via Isonzo, probabile casa natale di Giulio Cesare Vanini. Vi si leggono due epigrafi: quella superiore: Naturae non artis opus 1578 (Questa è opera della natura non dell’arte); quella inferiore: Fidem fati virtute sequamur (Poniamoci con coraggio sotto la tutela del destino). Il 1578 è verosimilmente la data di edificazione del palazzo.

 

Fig. 18. Taurisano: via Roma, casa di Alessandro Vanini, fratello del filosofo.

 

Fig. 19. Taurisano: via Roma, portale della casa di Giovanni Battista Vanini, figlio di Alessandro e nipote del filosofo.

 

Fig. 20. Taurisano: Chiesa della Madonna della Strada (XIII-XIV secolo). Schizzo di Donato Minonni.

 

Fig. 21. Taurisano: Chiesa della Madonna della Strada (XIII-XIV secolo).

 

Fig. 22. Presicce: Icona di Santa Maria degli Angeli. Si tratta verosimilmente dell’icona miracolosa della quale Vanini fa cenno nell’Amphitheatrum, pp. 72-73.

 

Fig. 23. Veduta di Napoli. Da Berthaut, Labelle, Callot, Saint-Aubin, Voyages pittoresques de Naples et de Sicile.

 

Fig. 24. Napoli: chiesa e convento del Carmine Maggiore. Vanini vi soggiornò dal 1603 al 1608.

 

Fig. 25. Napoli: S. Domenico Maggiore, sede dello Studium Generale.

 

Fig. 26. Museo di Ferrante Imperato (da Ferrante Imperato, Dell’Historia naturale, Napoli, Stamperia a Porta Reale, 1599, frontespizio interno).

 

Fig. 27. Padova nel Seicento. Incisione di Bertelli.

 

Fig. 28. Padova: Palazzo del Bo, sede dello Studium Generale.

 

Fig. 29. Padova: Chiesa del Carmine. Vanini soggiornò nell’annesso convento dall’ottobre 1608 al 28 gennaio 1611.

 

Fig. 30. Venezia da Guillaume Gueroult, Epitome de la Corographie d’Europe, Lyon, chez Balthasar Arnoullet, 1553. Vanini predicò in una chiesa veneziana in occasione della quaresima del 1611. Probabilmente nella stessa circostanza incontrò un tale che si spacciava per Messia (De admirandis, p. 360).

 

Fig. 31. Veduta di Basilea: disegno di Fragonard Masquelier. Nel 1612 Vanini tentò verosimilmente di trovare nelle librerie locali il De immortalitate animae di Pomponazzi, stampato a Basilea (Amphitheatrum, p. 172).

 

Fig. 32. Francoforte da Guillaume Gueroult, Epitome de la Corographie d’Europe, Lyon, chez Balthasar Arnoullet, 1553. Nel 1612 Vanini visitò le celebri Nundinae alla ricerca del De immortalitate animae di Pomponazzi (Amphitheatrum, p. 172).

 

Fig. 33. Strasburgo: la cattedrale. Disegno di R. d’Or. Nel 1612, osservando l’immagine di Lutero, Vanini vi riconobbe i segni dell’apostasia (Amphitheatrum, p. 67). Ad un editore locale consegnò il manoscritto degli Astonomici Commentarii, che però non videro mai la luce (De admirandis, p. 31). Riprendendo il corso del Reno verso Amsterdam rischiò il naufragio (De admirandis, p. 424).

 

Fig. 34. Veduta di Amsterdam (da Illustrations de voyage célèbres). Vanini riferisce (De admirandis, pp. 354 e 420) di avervi incontrato due sostenitori di dottrine pericolose per la fede (ma assai verosimilmente si tratta di uno stratagemma cautelativo).

 

Fig. 35. Veduta di Londra (da Illustrations de voyage célèbres). Vanini vi soggiornò dal 20 giugno 1612 al 23 marzo 1614.

 

Fig. 36. Londra: Lambeth Palace, sede dell’Arcivescovo di Canterbury, George Abbot. Vanini vi soggiornò nei venti mesi di permanenza a Londra, dal 20 giugno 1612 al 14 febbraio 1614.

 

Fig. 37. Londra: Lambeth Palace, The Great Hall.

 

Fig. 38. Londra: Gatehouse annessa a Westminster Abbey, progettata nel XIV secolo dall’Abbey Cellarer. Vi fu imprigionato Vanini dal 15 febbraio al 23 marzo 1614.

 

Fig. 39. Veduta di Bruxelles (da Illustrations de voyage célèbres). Vanini giunge a Bruxelles nella prima metà di aprile 1614 ed è accolto dapprima dall’ambasciaotre spagnolo, il Machese di Guadaleste, e successivamente dal Nunzio apostolico, Guido Bentivoglio. Durante il soggiorno un albergatore gli fa notare che l’esperienza diretta è superiore al sapere libresco (De admirandis, p. 121).

 

Fig. 40. Veduta di Anversa (da Illustrations de voyages célèbres). A causa di una epidemia di pestre che aveva colpito la città di Bruxelles, Vanini e il confratello Ginocchio sono obbligati a spostarsi ad Anversa con il Nunzio Apostolico Bentivoglio. Qui, come ci fa sapere nell’Amphitheatrum (p. 39) avrebbe fatto esperienza del taglio dei diamanti.

 

Fig. 41. Veduta di Parigi (da Epitome de Corographie d’Europe).

 

Fig. 42. Veduta di Lione (da Epitome de la Corographie d’Europe). Vanini vi soggiornò dalla fine di gennaio a giungo 1615. Tentò di trovare nelle librerie locali il De immortalitate animae di Pomponazzi (Amphitheatrum, p. 172). Nel fiume osservò che i lucci si mangiano l’un l’altro (De Admirandis, p. 219). In un albergo lionese si sarebbe svolta la straordinaria storiella di un oste gabbato da un avventore che avrebbe sparso nella camera polveri di falangio essiccato. L’episodio costituisce per Vanini l’occasione per ricondurre alle cause naturali il tarantolismo e per accennare a fenomeni di suggestione collettiva (De admirandis, pp. 446-447).

 

Fig. 43. Veduta di Ginevra (disegno di Fragonard Masquelier). Vanini passò da Ginevra tra il 1614 e il 1615. Egli afferma di avervi incontrato un ateo belga che argomentava sul matrimonio tra affini e facendo notare che l’incesto era praticato anche dai Patriarchi degli Ebrei (De admirandis, p. 326).

 

Fig. 44. Veduta secentesca di Tolosa (da Claude Rivals – Roger Camboulive – Georges Angély, Toulouse d’après les plans anciens, 1988, p. 44: Legenda: (1) Parlamento; (2) rue Nazareth; (3) Place des Carbes; (4) Place de Saint-Etienne; (5) rue de la Croix Baragnon; (6) La Grand rue; (7) Place du Salin.

 

Fig. 45. Toulouse: la salle des Illustres. Vi era collocato un busto di Guillaume Catel, recante l’epigrafe di Germain Lafaille, che lo celebrava per la sua arringa nel processo contro Vanini.
Fig. 46. Toulouse: le Capitole, sede del governo cittadino. Vanini fu trattenuto agli arresti dal 2 al 5 agosto 1618.

 

Fig. 47. Toulouse: Eglise de Saint Etienne. Davanti alla Grande Porte Vanini si rifiutò di fare ammenda a Dio al Re e alla giustizia (da Christian Cau, Le viux Toulouse, Toulouse 1987, p. 161).

 

 

Fig. 48. Toulouse: Place du Salin, in cui il 9 febbraio 1619 fu eseguita la sentenza di morte. (da Musée de l’Affiche de la Carte Postale et des Arts Graphiques – Toulouse).

 

Fig. 49. Toulouse: porte de l’Inquisition.